I mari e gli oceani infatti sono influenzati in modo sproporzionato dall’aumento delle emissioni, che causano l’innalzamento del livello del mare, aumento dell’intensità delle tempeste e cambiamenti nella diversità e nell’abbondanza delle specie marine.

Questo degrado degli ecosistemi costieri e marini minaccia sia la sicurezza economica e alimentare globale, che le risorse a disposizione delle imprese globali.

Il trasporto marittimo internazionale rappresenta circa il 2.2% delle emissioni di CO2 annue totali, ed è il fattore chiave del commercio internazionale, rappresentando circa i tre quarti dell’attività totale di trasporto merci mondiale, nonchè il metodo più efficiente dal punto di vista energetico per trasportare merci, ma non è regolato dall’Accordo di Parigi.

L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) stima la crescita percentuale delle emissioni entro il 2050 fra il 50% e il 250%, data la forte crescita della popolazione mondiale, che a sua volta sta causando una sempre più crescente domanda di trasporto marittimo.

Data questa tendenza, e data la prevista riduzione delle emissioni di tanti altri settori (regolati invece dall’Accordo di Parigi), la quota del 2,2% potrebbe facilmente salire a più del 10%.

Per questo l’IMO ha adottato una strategia di riduzione delle emissioni per allineare anche il settore navale agli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, e punta all’eliminazione delle emissioni entro il 2050.

Anche l’Unione europea ha esplorato misure per allineare il settore marittimo agli obiettivi dell’accordo di Parigi, come il regolamento EU Monitoring, Reporting and Verification (EU MRV), che impone alle navi che fanno scalo nei porti europei di monitorare e segnalare le proprie emissioni di CO2, consumo di carburante ed efficienza energetica media.

Questo è solo il punto di partenza per l’Unione e servirà solo per monitorare l’evoluzione delle emissioni, su cui poi basare le politiche future.

Più meccanismi sono alla base dell’obiettivo dell’IMO di zero emissioni, da raggiungere entro il 2050:

– ridurre la velocità di progettazione dei vascelli
– passare a combustibili a zero emissioni
– impiegare tecnologie di cattura delle emissioni
– dotare le navi di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico

Per le prime tre, che ammonterebbero a circa il 60% delle potenziali riduzioni delle emissioni, non esistono ancora soluzioni in commercio, e se esistono sono prototipi che, prima di poter raggiungere la fattibilità economica, richiedono ancora tanti anni di ricerca e sviluppo.

L’efficienza energetica invece è un obiettivo implementabile già oggi.
Investimenti in questo campo giocheranno nel breve e medio termine un ruolo importante nella riduzione delle emissioni nei trasporti a lunga distanza.

Per ridurre le emissioni delle grandi navi occorre dotarsi di motori elettrici efficienti, affidabili e duraturi. occorre equipaggiarle con sistemi innovativi, in particolare motori elettrici efficienti, affidabili e duraturi, che massimizzino il lavoro eseguito con l’energia a disposizione e che non diventino in breve tempo rifiuti elettrici da processare.

La certificazione marina DNV-GL, ottenuta da Seipee nel 2020 per le famiglie GM e JM, verifica rigorosamente la conformità in materia di sicurezza, resistenza strutturale e affidabilità dei componenti di un’imbarcazione, tra cui appunto i motori elettrici.

Abbiamo lavorato duramente per ottenere questa certificazione, perchè volevamo dimostrare ai nostri partner che anche in momenti difficili è importante non fermarsi mai, continuare ad evolvere e a cercare insieme soluzioni sempre più innovative e sempre più sostenibili, per il nostro futuro ma soprattutto per quello del nostro pianeta.

Novità

Ultime storie